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Ciascun reportage non è stato tradotto. E' scritto nella lingua con cui ci è stato inviato.

AZALAÏ - SULLA VIA DEL SALE

"Un tempo, un ragazzo per diventare uomo doveva andare a Taudenni", ci confida un giovane amico del Mali. "E tu ci andresti?", avevamo chiesto. Il ragazzo si è messo a ridere: "Siete pazzi? Quel viaggio è un inferno!".
Il Mali a nord di Timbuktu, Arawan, Taudenni: nomi che evocano un mondo sconosciuto e affascinante, accomunati da un denominatore comune, il deserto, con le sue oasi, le carovane, i nomadi e i Tuareg. Un mondo misterioso e seducente, ma anche terribile e severo, con il sole implacabile durante il giorno e il freddo pungente della notte. "È la legge del deserto - si tramandano i tuareg -. Non hai che da volgere la tua fronte al cielo per ricevere il sole e poi le stelle. E sarai contento".
In Mali le chiamano Azalaï. Un tempo erano due le più importanti: una, quella di "Alâwa", si svolgeva nella stagione fredda, tra novembre e dicembre; l'altra quella di "Tifiski", nella stagione calda, tra aprile e maggio. Ancora oggi, alla vigilia di ogni partenza, la mitica Timbuktu, la "Misteriosa", città di moschee e di biblioteche, che con la sua università e il suo commercio di oro è entrata nella leggenda prima di cedere a un'inesorabile decadenza, si anima dei preparativi delle carovane, pronte ad attraversare il deserto per dirigersi, circa 700 chilometri più a nord, verso Taudenni.
Tappa d'obbligo ancor oggi per le carovane provenienti dal deserto, Timbuktu resta una delle città-mito più raccontate e sognate del mondo. Merito del suo splendido e illuminato passato, quando, vera regina delle sabbie, costituiva il centro culturale, commerciale e religioso più importante e ricco delle regioni bagnate dal Niger. Il commercio del sale conserva un sapore preistorico. Materia prima, utilizzata così come viene raccolta, non richiede impianti costosi, ma attrezzi elementari: mani, piedi, zappe, corde, stuoie, tronchi scavati. Viene venduto in lastre da trenta chili, il venditore ne riceve spesso in cambio capre, zucchero, tè, verdura o sacchi di miglio.Per migliaia di persone (minatori, proprietari delle saline, carovanieri, commercianti) e per le loro famiglie esso rappresenta l'unica fonte di reddito. Il valore del sale estratto annualmente dalle miniere di Taudenni era, negli anni Ottanta, poco meno di due miliardi di lire, equivalente in Mali al reddito medio annuo di oltre cinquemila persone.Unirsi a una carovana del sale, sapendo di avere di fronte a sé molte centinaia di chilometri da percorrere prevalentemente a piedi, è una scelta che si può compiere solo dimenticando - con un pizzico di follia - il buon senso quotidiano, che ci costringe spesso all'immobilità fisica e mentale."Vous êtes fous, siete dei pazzi", ci ripeteva la gente del posto: "è troppo faticoso per due "toubab", due bianchi: quaranta giorni di vita dura, senza acqua potabile, senza villaggi, solo pianure sabbiose e la possibilità di non tornare più".La carovana, in effetti, è implacabile come il territorio che attraversa. Ogni giorno percorre da quaranta a cinquanta chilometri. Non si ferma se qualcuno ha i piedi doloranti, ignora i dolori di testa, i crampi allo stomaco, gli attacchi di dissenteria. Alla fine di ogni giornata i cammelli vanno scaricati. La mattina gli animali devono essere radunati e caricati; per farlo occorre alzarsi all'alba per poi mettersi in marcia e fermarsi molto dopo il tramonto. Di soste per il pranzo non se ne parla. Mentre si cammina si trangugia la "crème", un impasto di acqua, miglio e di frutto di baobab polverizzato. Il capo carovana prepara il tè seduto sul suo cammello. La sera, ma più spesso di notte, si aspetta con impazienza che venga cotto il riso, condito con olio vegetale. Si beve tè verde cinese, lasciato bollire a lungo e con un'abbondante dose di zucchero. Prima, però, ci si deve preoccupare di raccogliere una scorta abbondante di sterco secco di cammello, che spesso è l'unico combustibile a disposizione.L'acqua è un bene prezioso e raro. Spesso non è sufficiente per lavarsi: la si usa per dissetarsi, per preparare il tè e cucinare.Nella stagione delle carovane, d'inverno, le notti sono gelide. I nomadi dormono accanto al fuoco, coperti con tutto quello che hanno a disposizione.A complicare le cose, spesso ci si mettono anche i cammelli. La loro apparente solennità nasconde un carattere testardo, bizzoso e ribelle. Il cammello passa molto tempo a protestare, e lo fa muggendo, gridando, imbizzarrendosi, cercando di mordere e scalciare. Durante la marcia gli animali più giovani e meno docili cercano di liberarsi dei carichi, e spesso ci riescono, costringendo gli uomini della carovana a una doppia fatica. A volte, per ricondurli alla ragione è necessario gettargli una manciata di sabbia in bocca o rifilargli un pugno ben assestato in testa. Passandogli accanto, inoltre, è sempre utile parlare ad alta voce, per non essere scambiati per un animale pericoloso e ripugnante e rimediare così un bel calcio. Taudenni è - "Tau", arrivo, e "Denni", partenza - condensa già nel nome il senso della sua inospitalità. Il paesaggio è irreale, senza tracce di vegetazione: un regno minerale inadatto per qualsiasi essere vivente e probabilmente uno dei posti più tristi della terra.
Originariamente, vi si trovava un lago salmastro dove, circa seimila anni fa, si sono depositati gli strati di sale. Lo sfruttamento delle miniere ebbe inizio nel XVI secolo. Per anni il "Caid", il capo tradizionale, fu responsabile della sicurezza dei lavoratori, della difesa contro le razzie, dell'aiuto agli ammalati e di tutti i collegamenti con il resto del mondo. In cambio, riceveva una percentuale di lastre di sale. Taudenni era anche sede di una colonia penale, e per questo le miniere furono vietate agli stranieri sino al 1992. Oggi vi lavorano circa trecento persone, reclutate a Timbuktu e Arawan. Ogni lavoratore deve estrarre, secondo il contratto stipulato, dalle quattro alle otto lastre al giorno, un lavoro faticosissimo per il quale si serve unicamente di piccole zappe. Lo stipendio è di circa 150 mila lire al mese, più vitto e alloggio.
Questi uomini, avvolti in stracci e cappotti logori, completamente ricoperti di polvere, ci accolgono con cordialità. Uno di loro ci prepara il tè, ma l'acqua qui è inevitabilmente salata. Lavora qui dal 1958. "Taudenni è il nulla - dice - è solo un grande nome".
Quando cala la notte, le persone si muovono come fantasmi sotto la pallida luce della luna: le miniere abbandonate e ricoperte di sabbia sembrano enormi tombe. In lontananza, una radio accesa e le voci dei minatori ci rassicurano che anche in questo girone infernale si può vivere.Dopo tre giorni di permanenza a Taudenni, riprendiamo la via del ritorno: ancora lunghe ore di marcia sotto il sole cocente, la stanchezza, la fame, la sete, prima di rivedere di nuovo Timbuktu.
La carovana di sale si ferma, ma le lastre proseguono il loro cammino verso i mercati di Mopti e Djenné. Le accompagniamo lungo il Niger su una vecchia "pinasse", un grande barcone, che scivola sul fiume ampio e pigro.
Ci sembra di non poter abbandonare quel sale, che abbiamo seguito in un lungo cammino, iniziato nel deserto e finito nel cuore dell'Africa nera.
Nessuna attrezzatura speciale, alimentazione sofisticata, scorte di acqua, abbigliamento tecnico, telefono satellitare ci hanno sorretto in questo viaggio. Questo ha dato ancora più valore alla nostra esperienza, a questa profonda immedesimazione nella vita quotidiana delle Azalaï: stesso ritmo, stesso cibo, stessa acqua, stessi disagi. Solo in questo modo abbiamo potuto conoscere e apprezzare fino in fondo gli uomini del deserto, la loro tenacia, la loro dignità, il loro senso della vita e della morte. Al punto che, alla fine di questa grande avventura umana, ci sentiamo di far nostre le parole di Ibn Battuta, infaticabile viaggiatore arabo del XIV secolo: "Chi non viaggia - scrive - non conosce il valore degli uomini".


Giosuè Bolis

CUBA

A Cuba i turisti non mancano mai: la prospettiva di trovare sole, belle spiagge, musica e divertimento fa si che gli aerei siano quasi sempre pieni.
Molti di questi stranieri però vivono l'isola in modo falsato: restano tutto il tempo all'interno dei grandi alberghi di Varadero, una lingua di terra in mezzo al mare dove ci sono persino leggi speciali fatte apposta per il turista.
Oltre quel ponte che separa Varadero dal resto dell'isola le cose però sono un'po' diverse e contrastano non poco con i lustrini e i cocktails colorati dei grandi alberghi.
La Habana è affascinante. In molte stradine de La Habana Vieja le facciate barocche e neoclassiche sono restaurate, Plaza de la Catedral è un salotto impreziosito dai tavoli all'aperto del ristorante El Patio e dall'altissima palma che svetta dirimpetto alla cattedrale.
In altri quartieri la gente vive in palazzi che in Italia sarebbero inagibili da decenni, ma che non hanno perduto niente del loro fascino.
Fuori dalle zone più turistiche, come nel Barrio Chino, le case aspettano con sorprendente pazienza che lo stato si prenda cura anche di loro, mentre la vita si svolge nelle strade dove la gente cerca un po' di vento e qualcuno si improvvisa venditore di fiori all'angolo di una strada.
Gli spostamenti con una macchina a noleggio non sono semplicissimi non solo perchè una buona segnaletica è presente solo a La Habana, ma anche perché frequentemente la polizia ferma le auto dei turisti, riconoscibili dalla targa, e senza alcun motivo impone multe salate.
La strada che da La Habana porta a Trinidad attraversa paesaggi molto belli, piccoli villaggi rurali dove il cavallo è ancora l'unico mezzo di locomozione e malgrado la povertà e la durezza del lavoro, la vita è forse più facile che nella grande città.
Trinidad è un gioiello coloniale. Che servissero per dormire al sicuro nelle notti afose o, come si racconta, per impedire alle fanciulle di cedere alle serenate degli spasimanti, le belle grate di ferro battuto caratterizzano gli edifici di Trinidad.
Alla sera le stradine di ciottoli sono poco illuminate: basterà seguire le note di una rumba o di un mambo per arrivare alla scalinata di fronte alla "Casa della Musica".
Ci sono sempre un buon gruppo musicale e gente che balla con grande passione e maestria.
Un luogo comune a cui ho finito per credere veramente? Tutti a Cuba sanno ballare e con un ritmo e una sensualità che nessuna scuola insegna, bisogna averli dentro.

                                                                                                                                                                                     Tania Mori

 

HONG KONG - BALI

La Baia dell' Incanto & l'Isola degli Dei... Agosto 2005

Questa volta causa ferie alternate, causa meta un po' ambigua ( l'Asia non è per tutti i gusti ) e soprattutto causa ragazze avvelenate dalla vacanza precedente, ci siamo ritrovati ai blocchi di partenza soltanto in tre : Simone ( the written ), Marco e Alessandro.
Il volo questa volta c' è costato un po' più del solito ( prenotato a marzo a 1000 euro e magicamente trasformato a 1150 a luglio causa adeguamento carburante. ) però era un diretto della Cathay Pacific per Bali con stop over ad Hong Kong . Alle 7 di mattina eravamo già in cerca di un hotel sulla via principale di Kowloon e la prima cosa che abbiamo notato è stata l'incredibile eleganza e lusso degli hotel. Il più economico che abbiamo trovato è stato il THE IMPERIAL HOTEL che scherzando ci ha sparato 98 euro la tripla, un po' troppo caro per le nostre esigenze ma, visti una quindicina vi posso assicurare che rapporto qualità- prezzo a Kowloon andava più che bene.
Doccia veloce e subito a cambiare i dollari, il cambio più agevolato era a 7.6 , ovvero 760 HKD per 100 dollari americani. La mattinata è passata veloce, in giro per negozi a cercare macchine fotografiche a buon prezzo e prima sorpresa. sono più care dell'Italia. Il pomeriggio siamo andati a Hong Kong island, una sorta di Manatthan ma addirittura più lussuosa. Essendo Domenica era tutto chiuso e in giro c'era pochissima gente. Abbiamo conosciuto un Norvegese che ci ha dato qualche dritta su qualche locale e altra sorpresa, questa volta in positivo, i locali e le discoteche sono gratis, se vuoi consumi altrimenti neanche quello.Bella Hong Kong ! Tornati nella zona del nostro hotel siamo andati a ballare ad una discoteca lì vicino e guarda caso strano l'ingresso era 150 HKD , ma come non erano gratis? Il cartello diceva che il CYBOR era la discoteca più grande della città, era vero. L'entrata era direttamente con un ascensore che ti portava sotto terra, non oso pensare di quanti piani, lo stile era simile ad una navicella spaziale con un lungo corridoio che girava intorno alla sala da ballo e ogni cinque metri c'era una sala privè chiusa e controllata da un buttafuori, ne abbiamo contate almeno 20, e tutte erano stracolme di persone. Il locale era stracolmo di cinesi, eravamo gli unici turisti. La musica era bella e l'ambiente anche. In un angolo del corridoio c'erano dei tavolini con internet e pensate un po'. assolutamente gratis. I bagni avevano una persona fissa che puliva per terra anche quando era stracolmo, erano talmente puliti che si poteva benissimo leccare per terra. Quando stavamo tornando in hotel, intorno alle 4 del mattino, abbiamo notato un'altra particolarità della città, alle persone che erano in fila per entrare in discoteca veniva offerta da 2 camerieri acqua, biscotti e fazzoletti per intrattenerli. anche in Italia è così vero?. La prima giornata è andata alla grande e Hong Kong comincia a piacerci per davvero. I giorni seguenti, tempo permettendo, abbiamo fatto un sacco d'escursioni:

LANTAU
un po' distante, ma facilmente raggiungibile con i mezzi, C'e il monastero di PO LIN, in pratica il BUDDHA in bronzo più grande del mondo, una figata pazzesca, è enorme

STANLEY
una specie di mercatino dove poter comprare qualsiasi cosa a prezzi veramente convenienti

THE PICK
raggiungibile con un trenino che ti porta nel punto più alto della città, la vista è fantastica, si può vedere tutta la baia di Hong Kong

OCEAN PARK
Un parco divertimenti situato su due monti diversi, distanti parecchie centinaia di metri, collegati tra loro soltanto da una funivia lunghissima ed altissima che passa sopra l'oceano.

MONGOK
E' una zona con tre strade parallele dove si possono trovare rispettivamente negozi di elettronica, sport e oggettistica, borse, abbigliamento, orologi e scarpe rigorosamente identici all'originale.

Un giorno siamo andati a Macau, uno dei cinque stati indipendenti della Cina ( come Hong Kong), la città è raggiungibile tramite 2 ore di Ferry, ne parte uno ogni mezzora. Il tempo era bruttissimo ma la città è veramente carina. A differenza di H K questa era una colonia Portoghese e quasi tutte le piazze e strade hanno nomi Portoghesi, più facili da capire e comprendere. Dopo la visita alla piazza principale ed ad alcuni tempi e monasteri ci siamo recati alla torre di Macau, alta quasi 400 metri. Incredibile ma vero proprio quel giorno stavano inaugurando il salto con elastico più alto del mondo ( 360 metri ), giornalisti, telecamere ed addirittura gli inventori del libro GUINNES DEI PRIMATI erano pronti a registrare un eventuale record. Si mangiava e bevevo gratis ma alle 5 e, sfiga ha voluto, che noi alle 5.30 avevamo il Ferry di ritorno. Dopo aver assistito ai preparativi, siamo saliti tramite ascensore per 66 piani e, una volta arrivati sopra, ci siamo sentiti in paradiso.

Intorno alla torre tutto il pavimento era di vetro, praticamente sembrava camminare nel vuoto a 360 metri di altezza, un brivido che credo in pochi avranno provato nella vita. La cosa buffa era vedere noi tre titubanti camminare su questi vetri mentre, dei bambini Cinesi, addirittura ci saltavano sopra. Tornati ad H K la sera stessa siamo andati nella zona dei locali, ovvero LAN KWAI FONG. La zona è molto carina e molto animata, i locali qui sono veramente gratis (il Norvegese aveva ragione), con questa scusa ne abbiamo cambiati tre o quattro tra cui: il DRAGON-I , locale stracolmo di modelle con la particolarità di avere nella sala delle gabbie appese con dei pappagalli. Erano talmente gonfi e tristi che ci facevano veramente pena, credo che se avessimo aperto le gabbie la prima cosa che avrebbero fatto era dare testate violente sul muro per suicidarsi.

L' EDGE, carino e rinomato dove, il venerdì sera, centinaia di ragazze potevano combattere con dei pugili professionisti per un minuto a tempo di hip hop. Il CLUB 97, più un pub che una discoteca vera e propria ma la musica era veramente bella ed infine il locale che per tre giorni di fila ci ha fatto sognare, il CALIFORNIA locale di salsa e merengue, ebbene si, anche ad Hong Kong si balla salsa. Appena entrati nel locale abbiamo subito intuito che i Cinesi a ballare fanno schifo, si muovono tutti storti e cercano di fare giri da fenomeni con capriole e salti che il più delle volte sono terminati con le proprie consorti con il culo per terra. L'unico che sembrava essere bravo al centro della pista era un ragazzo di colore che poi abbiamo scoperto essere di Cuba. Quando abbiamo iniziato a ballare noi a tutte le Cinesi brillavano gli occhi, per invitarci c'era la fila ed il ragazzo di colore ( unica attrazione del locale ) ha iniziato a rosicare di brutto a tal punto da mettersi seduto in un angolo e mandare dei suoi amici ad informarsi su di noi, del tipo da quanto tempo ballate, di dove siete e soprattutto quanti giorni restate ad Hong Kong. credo che se la risposta fosse stata un mese si sarebbe suicidato insieme ai pappagalli. La serata è stata molto divertente ed abbiamo conosciuto molte persone simpatiche che si ricorderanno degli Italiani salseri.

Tornando in hotel tutte le sere assistevamo alla solita scena, uomini a destra che offrivano copy watch e donne a sinistra che offrivano massaggi. In giro per la città abbiamo scoperto molte cose bizzarre e curiose, i taxi hanno le portiere che si aprono e si chiudono da sole, in modo da non poter fuggire senza pagare il dovuto, le tessere del bus sono lette dalla macchinetta obliteratrice direttamente dalla borsa o dal portafogli, postazioni internet gratuite da tutte le parti, i semafori hanno invece delverde il countdown 9 - 8 - 7 etc. se fai in tempo attraversi altrimenti stai calmo ed aspetti, le metropolitane hanno una vetrata lungo tutto il binario, impossibile suicidarsi, la stessa vetrata si apre solo quando lo stesso treno apre le porte, per terra ci sono delle strisce e tutti si mettono in fila per far passare nella via centrale coloro che scendono. La cosa più bella ed allo stesso tempo più ambigua di Hong Kong sono i grattacieli. Tutte le sere alle 8.00 in punto organizzano uno spettacolo di luci e colori inimmaginabile. Dalla STARS OF AVENUE si può assistere ad uno spettacolo che non ha eguali.

In filo diffusione uno speaker comincia a chiamare per nome i grattacieli situati dalla parte opposta della baia, una sorta d'appello, come allo stadio quando i giocatori entrano in campo.Esempio: palazzo della banca della Cina ci sei ? Ed il palazzo comincia ad illuminarsi, palazzo della finanza ci sei ? Ed inizia a fare fuochi d'artificio colorati, e così via per tutti quanti fino a quando, una volta finite le presentazioni, a tempo di musica, colori, luci e fuochi d'artificio, colorano il cielo e la baia rendendola la più bella e intrigante del mondo. FANTASTICA !!! La città se la gioca veramente con le più belle metropoli del mondo, bella, pulita, elegante e raffinata allo stesso tempo. Si può andare in giro a qualsiasi ora senza nessun problema ed è talmente popolosa che c'è il rischio di incontrare più gente la notte che il giorno, ovviamente è una metafora ma non si discosta più di tanto dalla realtà dei fatti. Ci dispiace lasciare Hong Kong ma poco importa, abbiamo un'altra settimana di puro divertimento.Bali stiamo arrivando!!!

La prima cosa che ci ha colpito a Bali è stata la presenza nel cielo di centinaia d'aquiloni, subito scalzata dalla vita.. Vivere a Bali non costa niente. Di solito appena arrivati in un luogo nuovo cambiamo pochissimi soldi, per il semplice fatto che il cambio varia da sportello a sportello, abbiamo cambiato 100 dollari in tre e per poco non ci siamo fatti tutta la vacanza. Per l'hotel solito modo. 1 guarda le valigie ( io ) e 2 girano per le vie principali ( loro ) in cerca dell'opzione qualità-prezzo più conveniente. Non è servito. Dopo 4 minuti e senza neanche contrattare tornano soddisfatti verso di me, albergo + colazione a 9 euro, ovvero 3 a testa.( BENDESA HOTEL ). Titubante ho esclamato : E che . de albergo è ? Mi sono dovuto ricredere appena visto, in un pieno giardino tropicale, tutto in stile Balinese e per giunta con la piscina e vicino al mare.
Non può essere. C'è il trucco da qualche parte. ed infatti, un trucco c'era! Prima regola da sapere per chi va in Indonesia è che le triple non esistono, non importa. Esistono le brandine ( uno pensa ), NO!!! Non esistono neanche le brandine, morale della favola ci hanno portato direttamente un materasso appoggiato sul pavimento. Strani Balinesi !!!
Ormai era diventato buio quindi, invece di andare a vedere il mare, siamo andati in giro per le vie principali, la via è stracolma di negozi ti tutti i tipi, orologi, borse, scarpe, ciabatte, costumi etc. ed e anche pieno di negozi da surfer. Verso ora di cena siamo andati in un ristorante italiano, dopo una settimana di panini al Mc Donald's, era la cosa più ovvia.

Menù per tre persone: 2 carbonare, 1 pizza margherita, 3 filetti, 3 piatti di patate fritte, 2 bott. Di Coca Cola, 1 bott. di acqua, 10 % per il servizio, totale della cena 11 euro !!! Visti i prezzi abbiamo deciso di provare i call center e, qui la mazzata l'abbiamo presa, 3 minuti di telefonata 8 euro. non chiamiamo più !!! La sera stessa siamo andati a ballare in una delle tre discoteche di Kuta ma, visto che neanche qui le discoteche si pagano, alla fine le abbiamo sperimentate tutte e tre.

M BAR GO , molto bella e raffinata, tre sale elegantissime, con molta gente del posto, soprattutto il sabato.

BOUNTY, oltre ad avere un piazzale enorme dove c'è musica dal vivo, spettacoli e bar con tavoli da biliardo, ha una sala direttamente dentro una nave galleggiante, con tanto di timone e sala comandi, piena di turisti, la maggior parte tutti praticanti surf, alti, biondi e con gli occhi azzurri, posto ideale per qualche donnina in cerca.

PUDDY'S PUB, molto carino anche questo, trasmette su maxi schermi partite in diretta di calcio e rugby ( causa fuso orario ) ma quasi tutte le sere con poca gente.
A mio parere il più bello è il BOUNTY, c'è più bordello e stanno tutti ubriachi, le consumazioni alcoliche costano 2 euro ma, invece del solito bicchiere, ti danno una specie di vasca per pesciolini rossi, difficile tornare a casa sani!!!
Il mare a Kuta è carino ma pieno di onde, tutti fanno surf durante il giorno, "quasi" tutti la sera girano con braccia e gambe rotte ( ? ), impressionante le persone con cerotti, collari e stampelle che girano per le vie della città. Visto che noi non siamo surfers abbiamo deciso nei giorni seguenti di provare altre spiagge dove poter fare il bagno ( a Kuta è proibito fare il bagno senza tavola ). La spiaggia di NUSA DUA va bene solo per fare sport acquatici, il mare fa veramente cagare ed è pieno d'alghe. La spiaggia di DREAMLAND è bella ed ha un bel colore, ma fare il bagno è ancora più pericoloso, in ogni modo vedere cavalcare onde di 6 metri è un esperienza che va provata, ve la consiglio. La spiaggia di SANUR è la più brutta di tutte, evitate proprio di andarci. L' unica spiaggia decente dove poter fare il bagno è GHERET, ( si pronuncia così ma non ricordo come si scrive ndr ) ma per chi ha provato l'ebbrezza dei Caraibi passera molto inosservata. La cosa bella di questa spiaggia è che verso le 3 il mare si ritira e molti pescatori entrano nel mare per raccogliere le alghe coltivate in precedenza.

ATTENZIONE !!!

Alcune spiagge di Bali sono gestite dalla mafia locale, NON SONO PERICOLOSE, ma se non avete un Taxi per tornare vi possono sparare delle cifre assurde, anche 20 euro anziché 1 euro.

Se non accettate immediatamente la loro offerta si mettono d'accordo e vi lasciano li in mezzo ai lupi, nessun taxi vi porterà in dietro perché vengono minacciati.

COSA FARE : Mettersi d'accordo in precedenza con il taxi dicendogli di aspettarvi per tutto il tempo, in questo modo pagherete soltanto il parcheggio + la corsa, al massimo spenderete 5 euro.

 Durante tutta la settimana di permanenza abbiamo fatto varie escursioni tra cui le cascate di GIT GIT, non le conosce nessuno ma sono uno spettacolo, c'è la possibilità anche di fare il bagno in delle piscine naturali ( una specie di vasca idromassaggio naturale ). Da visitare due templi su tutti, il TANALOT ed il tempio ULUMATU. Al primo non perdete il tramonto, è fantastico. Il secondo ha una vista fantastica ed è ancora abitato da monaci. Al TANALOT, mentre aspettavamo il tramonto, c'è capitata una cosa molto particolare. Eravamo seduti su di uno scoglio quando, tre ragazzi musulmani, si sono avvicinati e ci hanno chiesto di fare una foto insieme a loro.
Abbiamo avuto un po' di timore credendo che volessero rubarci le cose, ma dopo la foto si sono allontanati. Neanche tre minuti ed altri 5 musulmani ci hanno chiesto la stessa cosa.

Possibile che fossero tutti froci ? Foto di gruppo e via, altri due minuti ed altri 2 ragazzi ci hanno chiesto la stessa cosa, questa volta un po' più sfacciati ci hanno chiesto se potevano assistere al tramonto vicini a noi. Questa storia è andata avanti per più di un ora, sembrava il pellegrinaggio a Padre Pio. Dopo molti ragazzi, forse preso coraggio, hanno iniziato a venire anche ragazze e signore di una certa età, tutti con la stessa macchina fotografica e tutti solo per una foto. Al quel punto abbiamo chiesto spiegazioni, perché tutti i musulmani volevano una foto con noi? Ci hanno risposto che per loro eravamo talmente belli e diversi, che volevano un ricordo da portare agli amici che non erano in vacanza con loro ( erano tutti di Giava ) . Altra escursione da non perdere è MONKHEY FOREST, ovvero la foresta delle scimmie. Ce ne sono tantissime, da cuccioli a capi. Non è molto grande, si gira in una mezzora, ma ci sono talmente tanti mercatini economici che ai patiti del contrattare può portare via anche una intera giornata. Gli ultimi giorni abbiamo fatto comitiva con un gruppo d'Italiani che, avendo più esperienza di noi, ci hanno dato qualche dritta per alcuni locali dove passare gli ultimi giorni di permanenza. Il primo si chiama KU DE TA' ed è bellissimo, non perdetelo per nessun motivo. In pratica è una sorta di disco pub su di una piattaforma sulla spiaggia, la musica è molto soft e le particolarità di questo locale sono due. La prima riguarda le luci, non ci sono, l'illuminazione è data da oltre 500 candele sparse per il locale, la seconda, ancora più fica, sono i divani, non ci sono, al loro posto enormi letti tutti rivolti verso l'oceano illuminato a pennello da dei fari nascosti sotto la sabbia, se la luna vi assiste vi troverete d'avanti a qualcosa di indescrivibile, non perdetelo. Il secondo locale è un ristorante che si chiama KORI, si può mangiare qualsiasi cucina internazionale, da quella Italiana a quella Giapponese, dall' Argentina a alla

Australiana. I tavoli sono disposti in un giardino tropicale tra fiumi, cascate e canne di bambù sotto delle capanne di paglia, si mangia scalzi, su dei cuscini giganti poggiati a terra intorno ad un tavolo non più alto di 40 centimetri, intorno tantissime cameriere che ti riempiono il bicchiere qualora fosse vuoto, oppure ti mettono dei tovaglioli legati intorno al collo per non sporcarti.
E' molto più caro dei soliti warung dove mangiavamo di solito, ma per una volta si può anche fare ( una cena con una bottiglia di vino costa circa 20 euro ).L'ultimo giorno ci siamo dedicati allo shopping e, visti i prezzi talmente convenienti, abbiamo dovuto comprare un trolley a testa per metterci i pensierini. All'aeroporto, due ragazze della Cathay, si erano messe in testa di non farci prendere l'aereo, Motivo ? Troppo bagaglio a mano ( oltre al trolley avevamo anche uno zaino stracolmo ), così abbiamo dovuto aprire le valigie, prendere le maglie ed infilarcele addosso una sopra l'altra, sembravamo gli omini della Michelin, facendo così abbiamo recuperato un po' di spazio, giusto per inserirci lo zaino stracolmo di souvenires ( gli amici hanno ringraziato ). Bali è bella, soprattutto per chi fa surf, se però amate il mare bello evitatela.

ULTIMO CONSIGLIO PER CHI HA IN PROGETTO DI ANDARE A BALI

I cambi hanno una particolarità, se avete pezzi da 100 dollari americani dal 2004 in poi ( cioè quelli nuovi ) il cambio è più favorevole,fino a 10.150 anziché 9.800 se avete dollari di taglio più piccoli, premunitevi prima di partire.

TESTO E FOTO WWW.CADILLACTRIP.IT

 

PUERTORICO - MIAMI

Un Isola...Un Paradiso... Agosto 2004

AGOSTO 2004

Trovare amici per andare in vacanza non è sempre facile, bisogna coordinare idee, giorni, luoghi.Nonostante questi particolari, ormai sono 2 anni che riusciamo a partire in 6 ma, questa volta, la CADILLACTRIP PRODUCTION ha voluto strabiliare le proprie famiglie, questa estate siamo partiti in 10 . Cosa fare per essere originali e per non passare inosservati ? SEMPLICE, siamo partiti tutti con la maglia dell'Italia. Già in aeroporto molti ci hanno chiesto con quale squadra giocassimo e, presi alla sprovvista, Marco ( il salsero ) rispose NAZIONALE ITALIANA DI PALLANUOTO. Ma di tutti gli sport esistenti al mondo proprio quello doveva dire? ( metà di noi è alta meno di 1.70 e pesa 60 kg, avremmo mai potuto giocare a pallanuoto ? ) Organizzati in men che non si dica abbiamo optato per la NAZIONALE ITALINA DI PING PONG e, non ci crederete, ma abbiamo assistito a delle scene assurde, con tanto di richiesta di autografi ed addirittura con frasi del tipo: ho mio figlio a Puertorico, ora lo chiamo e gli dico che state per arrivare. Ma mi spiegate ad un figlio che vive a Puertorico che cazzo gli frega di vedere un torneo di ping pong ? ( mistero della vita ). Dopo 9 ore di volo, scalo tecnico a Miami, altre 3 di volo, finalmente siamo arrivati a destinazione. Non so perché abbiamo scelto SAN JUAN ( la capitale ), ma poichè i Caraibi li abbiamo fatti quasi tutti, prima o poi ci toccava. Dopo varie ricerche di hotel, abbiamo prenotato all' hotel CONSOLATO, in zona CONDADO, praticamente la via principale di tutta San Juan. L'hotel si chiama così perché una volta era il Consolato Spagnolo. Prima di partire credevamo che Puertorico fosse la classica isola Caraibica, con mare e spiagge bellissime e con case diroccate qua e là, dove girare per le vie sarebbe stato pericoloso. Niente di tutto questo, San Juan è bellissima, colorata, piena di vita e ricchissima.

E' talmente ricca che per le strade una macchina su due parcheggiata o è un' Hummer o è una Lamborghini Diablo. In effetti, qualche palazzo disastrato c'è, ma credo più per colpa degli uragani che per colpa della delinquenza. Il mare in fronte agli hotel è bello, ma non a tal punto da perderci la testa, per quello bisogna andare sulle isole di CULEBRA e VIEQUES, facilmente raggiungibili con un traghetto. La prima sera abbiamo conosciuto un tassista ( FREDDY ) che ci ha letteralmente cambiato la vacanza, poichè ci stava simpatico lo abbiamo prenotato per tutti e 10 i giorni di permanenza. La prima sera, ci ha portato in un locale dal nome impronunciabile ma molto carino, dove ci siamo divertiti molto nonostante la stanchezza del viaggio. Al rientro dalla serata ci siamo divisi in due gruppi, chi è andato via prima, chi è andato via dopo e chi non è proprio tornato con noi ( Antimo ) perché ha rimorchiato, o meglio, ha rapito una ragazza. Durante le giornate abbiamo fatto varie escursioni come al FORTE SN CRISTOBAL, il PARCO NAZIONALE DI RIO CAMUY, ARECIBO, il più grande radiotelescopio del mondo, presente anche in alcuni film tra cui CONTACT con Jodie Foster e soprattutto RAIN FOREST dove era possibile fare il bagno sotto le cascate. Le serate le abbiamo passate in varie discoteche, tra le più belle cito il "classico " SENOR FROG ", dove nei bagni (sopra le turche) c'era uno schermo lcd che trasmetteva i video musicali della musica passata in sala, uno spettacolo.

Invece, nella discoteca BABILON, abbiamo assistito ad una serata indimenticabile. Questa discoteca si trova nel privè di un albergo a 5 stelle. All'ingresso dell'hotel c'erano 4 signori seduti ad un tavolino che vendevano i biglietti d'ingresso a 20 dollari. comprati i biglietti, siamo entrati nella hall dell'hotel e ci siamo messi in fila per entrare nella discoteca quando abbiamo notato che tutti quanti avevano il biglietto d'entrata di un colore diverso dal nostro. Ci siamo informati ed abbiamo scoperto chei nostri biglietti non erano per quella discoteca. Siamo tornati fuori e magicamente non c'era più nessuno, spariti sia i signori e sia i tavolini, e la cosa brutta e che nessuno si era accorto di questi personaggi fuori dall'hotel. Abbiamo preso la purga ( gergo romano ) ma, fortunatamente, hanno capito la nostra situazione ed il titolare della discoteca ci ha fatto entrare senza pagare niente. Bene, dentro questo locale non c'erano ragazze belle.. Di più.

Dopo 10 giorni era arrivato il momento di salutare SAN JUAN, direzione Miami, la città sicuramente è più conosciuta ma fidatevi, San Juan non ha nulla da invidiargli.

Altre 3 ore di volo passate in tranquillità e finalmente States. L'impatto è stato devastante, il giorno stesso che abbiamo messo piede a Miami c'era l' MTV MUSIC AND VIDEO AWARDS, non potete neanche immaginare che cosa c'era in giro. Limousine da tutte le parti, ragazze in topless che regalavano cd musicali, jeep che con 4 ragazzi di colore, seduti sul finestrino e con gli sportelli aperti, camminava da sola, auto che saltavano grazie alle sospensioni, negozi aperti fino a tarda notte, musica da tuttele parti. se Miami è questa tutte le sere . mi dispiace Italia ma siamo pronti ad arruolarci. Purtroppo gli altri giorni il caos era nettamente inferiore, e dello splendore ammirato era rimasto ben poco. La mattina andavamo sulla spiaggia di fronte al nostro hotel, zona South Beach e bisogna dire che il mare non è male per niente anzi. molto bello per essere quello di una metropoli. La spiaggia è lunghissima ed è frequenta da numerosi runner che, in qualsiasi ora della giornata, si cimentano in esercizi di corsa e ginnastica. La zona di ART DECO' è fantastica, sembra di essere in una fiaba, ogni edificio è di color pastello e in armonia con il resto della città. Una sera siamo andati a ballare al NIKKI BEACH, sulla uno, direttamente sulla spiaggia dove, anziché i soliti tavolini, c'erano dei letti matrimoniali bianchi e dei ventilatori che, ti rinfrescavano dal caldo afoso, gettandoti addosso una sorta di ghiaccio vaporizzato, una vera goduria.

Direttamente dall'hotel abbiamo preso un pacchetto per ORLANDO che comprendeva il trasporto in bus e due entrate ( Universal Studios e Adventure of Island ). Orlando è magica veramente, ed è un luogo ideale anche per i più grandi. Purtroppoabbiamo fatto soltanto un giorno e quindi tutto di corsa, il consiglio è fare almeno tre giorni e di non perdere tra tutte le attrazioni di SPIDER MAN e di TERMINATOR,stili diversi ma entrambe fantastiche.

Dopo Orlando, siamo andati all'Everglades e, possiamo dire, che il gioco non vale la candela. 50 dollari per mezzora di overcraft sulle mangrovie e 40 secondi di avvistamento di uno ( 1 ) coccodrillo sinceramente ve lo potete anche risparmiare. L'ultima scena da ricordare in questa fantastica città è il viaggio in bus dall'hotel all'aeroporto quando, una simpatica vecchietta, si è sentita male ed ha vomitato l'impossibile sulla valigia di Alessandro ( quella di stoffa ), ancora oggi è macchiata di quel giallo canarino che la rende subito riconoscibile al ritiro valige.

TESTO E FOTO WWW.CADILLACTRIP.IT

 

VENEZUELA & REP. DOMINICANA

L'allegria e la sabbia bianca

AGOSTO 2003

Dopo essermi fatto in quattro per riuscire ad organizzare una vacanza decente, sono stato letteralmente sovrastato dagli altri. Avevo trovato un' offerta fantastica per la Thailandia quando, Patrick, ha trovato un solo volo per Caracas a 800 euro. Alessandro ed io abbiamo cercato in tutti i modi di far cambiare idea alla combriccola ma non c'è stato nulla da fare.
Il progetto era trovare, appena arrivati, un volo per qualsiasi posto dei Caraibi per una settimana ed un volo per un'altra settimana ad Isla Margarita. Era talmente tanta la paura di pernottare a Caracas che in caso non avremmo trovato nessun volo avremmo pernottato nell'hotel più caro della città ( almeno quello sarà sicuro ). Arrivati in aeroporto abbiamo scoperto una cosa che ci ha totalmente cambiato la vacanza. Il Bolivar, cioè la moneta venezuelana, non vale assolutamente niente così, è facile trovare in giro per la città cambi in nero a quasi il doppio del cambio delle banche. Essendo noi in sei, ed avendo circa 1000 dollari a testa, quando abbiamo chiesto di cambiare 6000 dollari è successo il panico nell'intero dell' aeroporto. Non fidandoci di tutti quei cambi altissimi, ci siamo rivolti direttamente ad un'agenzia di viaggi al secondo piano, la OMEGA TRAVEL. Gli brillavano talmente gli occhi che, quando abbiamo tirato fuori i dollari, ci hanno chiuso a chiave nell'agenzia e, per non far vedere niente a nessuno, si sono messi in tre d'avanti alle vetrate. Cambiati i dollari a 2.500 ( in banca il cambio era 1.300 ) la vacanza è totalmente cambiata. Con soli 150 dollari, nella stessa agenzia, abbiamo comprato i voli per Isla Margarita, Santo Domingo e le Los Roques. In più, visto che il volo era per il giorno seguente, abbiamo prenotato un hotel al centro di Caracas per la modica cifra di 6 dollari a persona. L'hotel era carino ma non lo consiglio, visto che durante la notte si è sentito qualche sparo di troppo.
La mattina seguente pronti con le valige in mano ma sorpresa, i biglietti non erano per il 16 ma per il 17 agosto, che fare ? Tra una bestemmia in spagnolo ed un insulto in Italiano siamo riusciti a trovare 6 posti cosi alle 9.45 sbarchiamo per la volta di Porlamar ( Isla Margarita ). Usciti dall'aeroporto abbiamo subito notato la differenza con Caracas, le persone sono molto più tranquille, sanno che il turista porta soldi. Preso un taxi ci siamo fatti portare in giro per hotel e, dopo due - tre che facevano veramente schifo, abbiamo trovato il paradiso. IL MARGARITA VILLAGE è qualcosa di più di un villaggio. L'ambiente è veramente Caraibico, con piscina, giardino, palme e soprattutto zero Italiani. Ma il bello deve ancora venire, ovvero all inclusive a 18 euro al giorno. uno spettacolo. Il villaggio era diviso in due, con due piscine e due zone di stanze diverse, ovvero giovani da una parte e grandi dall' altra. Abbiamo conosciuto tantissimi ragazzi di Caracas e possiamo dire che non è assolutamente vero che sono pericolosi e cattivi anzi, sono bravissimi e simpaticissimi tanto che tutte le sere uscivamo con loro per locali. I locali sono belli e molto economici, in media si pagava 5 euro con tre consumazioni, ne consiglio due su tutti, il CROW e soprattutto il SENOR FROG. La spiaggia più bella dell'isola è PLAYA DE L'AQUA, un po' distante da PORLAMAR ma con solo 2 euro un taxi ci arriva tranquillamente. Siamo andati anche ad ISLA COCHE, il mare non è un gran che ma, visto che ci si arriva con un battello dove si balla salsa y merengue per tutto il viaggio, ne vale la pena. Dopo una settimana di vero relax e di balli intorno alla piscina, abbiamo lasciato il Venezuela con le lacrime agli occhi sperando, che la Repubblica Dominicana , potesse offrirci lo stesso ambiente. In effetti, non è stato proprio così, appena arrivati ci hanno consigliato la città di BOCA CHICA, praticamente una strada lunga 500 metri con molti negozi per turisti e pochi locali notturni.
Poteva essere anche un luogo carino ma, purtroppo, era pieno di ragazze "facili".
Non abbiamo fatto in tempo ad aprire le valige che già alcune ragazze,erano venute a bussare alla nostra porta mezze nude chiedendoci di farle entrare. A noi non piace questo tipo d'ambiente, dove tutto, anche un ciao da una ragazza, è motivato solo dal fatto di fregarti dei soldi.
Dopo due giorni eravamo talmente disperati da uscire mano nella mano tra noi e, nonostante questo, le ragazze continuavano rincorrerci. Un giorno abbiamo assistito addirittura ad una scena squallida; un ragazzo in motorino si è fermato vicino a noi con una ragazza che avrà avuto al massimo 13 anni dicendo: VI PIACE MIA SORELLA? VE L'AFFITTO.
La scena che mi rimarrà impressa per tutta la vita è questa. Marco, avendo la febbre a 39, una mattina è rimasto in albergo mentre noi ci siamo dedicati al mare ( almeno quello è bellissimo ).

Quando siamo tornati in albergo, abbiamo trovato nella stanza un ragazzo di colore su di una scala, con Marco posizionato sotto, in pigiama ,che gli passava della carta igienica bagnata per coprire la presa dell'aria condizionata. Una scena bellissima, in pratica l'aria condizionata era comunicante con tutte le stanze, quindi impossibile da spegnere.. Più di un pomeriggio siamo andati alla Capitale ( loro la chiamano così ), cioè Santo Domingo. La città è molto carina ed è piena di vita. Una sera siamo rimasti a ballare ed abbiamo scoperto un locale bellissimo dal nome impronunciabile ma che tutti conoscono come la GROTTA. In pratica è un locale tutto scavato sotto una grotta dove, credo, una volta tenevano gli schiavi. Da non perdere assolutamente è l'isola di SAONA. Su quest'isola hanno fatto la pubblicità del bacardi ( io non l'ho mai vista ma tutti dicono che è vero ) ed ha un mare fantastico. Immerse nel mare ci sono anche delle piscine naturali dove, l'acqua è caldissima ed è possibile fare il bagno tra le stelle marine grandi quanto un pallone da calcio. Finita la permanenza siamo tornati in Venezuela per l'ultima, ma sicuramente la più bella, tappa della nostra vacanza, le LOS ROQUES . Partiti dall'aeroporto direttamente in costume ed asciugamano, siamo stati i più osservati tra i partenti da Caracas. L'aereo era di una compagnia privata ed aveva solo 12 posti. Il pilota era seduto d'avanti a noi senza nessuna barriera, sembrava quasi un turista.
Quando siamo partiti il pilota aveva il braccio fuori dal finestrino, come stesse guidando una utilitaria qualsiasi. Marco ha iniziato a cagarsi sotto ma, appena sorvolate le isole Caraibiche, il nostro pensiero è andato esclusivamente a quello spettacolo che pochi nella vita avranno il piacere di godere. Le isole sorvolate avevano un contorno bianco, il cuore di un color giallo deserto ed il mare che le circondava di color azzurro cielo. fantastico!!!
Quasi ipnotizzati da quello splendore ci siamo svegliati solamente quando il pilota, una volta atterrati, per frenare l'aereo ha aperto lo sportello di guida. Scesi dall'aereo abbiamo baciato la terra ed il pilota ci ha guardato male. Con una lancia ci hanno portato subito sull'isola più grande e, spaesati, abbiamo notato che non c'è una palma neanche a pagarla oro, COME MAI? Semplice. Alle Los Roques le palme non crescono ! Non sappiamo per quale motivo non crescano ma, nonostante questo piccolo difetto, sono un vero PARADISO. Inutile raccontarlo. Bisogna vederle con i propri occhi. La nostra gita alle Los Roques purtroppo è durata solo un giorno ma, consiglio che do a tutti, è di soggiornare al massimo 4 giorni poi, se invece siete amanti del mare, allora questo potrà essere il vostro rifugio.

TESTO E FOTO WWW.CADILLACTRIP.IT

 

ISOLE CANARIE

Penso sia capitato a moltissime persone, una afosa giornata di metà luglio e all'improvviso accorgersi che le vacanze incombono ed ancora niente è stato deciso...così mi metto a valutare le ultime occasioni, tra mete, almeno ai miei occhi, scontate e, se vogliamo, un po' banali.
Decido per le Isole Canarie, in fondo l'Oceano mi ha sempre affascinato, e un po' di relax in riva al mare non può fare altro che bene!
Quando atterro all'aeroporto di Tenerife sud, Reina Sofia, e mi avvicino con il mio autobus verso la zona turistica di Playa de Las Americas tornano ad assalirmi dubbi sulla mia scelta: ristoranti, pub, casinò, residence sparsi ovunque e un caos generale e diffuso..per carità, niente da eccepire, magari per qualcuno un po' più giovane di me, tutto ciò rappresenta il top, ma non per il sottoscritto!
Invece la piacevole sorpresa è sempre dietro l'angolo: basta allontanarsi un po' dai centri del turismo di massa, qui le macchine a noleggio sono veramente economiche, e ci si ritrova a scoprire un isola ricoperta da bananeti, immersi in un paesaggio vulcanico ( da vedere il Pico El Teide, oltre 3700 m) e coste irte e frastagliate a picco sull'Atlantico.

   


Preso da curiosità visito l'isola di La Gomera, dove veramente il turismo non è ancora arrivato ed i paesaggi sono ancora incontaminati e mozzafiato!
Prima di tornare in Italia, soggiorno anche a Fuerteventura, paesaggio lunare e un mare azzurrissimo, qui i veri padroni sono i surfisti, che aiutati dalle brezze oceaniche si esibiscono in spettacolari acrobazie; non dimenticatevi di ripartire senza aver visto la Playa de Jandia, estremo sud di Fuerteventura, chilometri e chilometri di spiaggia bianchissima, probabilmente la migliore dell'intero arcipelago!
Dopo lo scetticismo iniziale è veramente dura dover tornare a casa, le Canarie sono state veramente una piacevole sorpresa.........

Francesco Rossi